A COSA PUO’ SERVIRE L’ IPNOSI AD UN FISIOTERAPISTA?
L’applicazione classica, che molti fisioterapisti inizialmente mi richiedono, è relativa alla gestione del dolore ed è anche uno dei settori dove l’ ipnosi gode di un numero straordinariamente alto di evidenze scientifiche facilmente consultabili sui diversi motori di ricerca nelle banche dati mediche.
Parliamo di evidenze di efficacia nella riduzione, nella modulazione e nella
gestione di:
- dolore acuto
- dolore cronico
- dolore oncologico
- dolore pediatrico
- cefalee
- emicranie
- mal di schiena aspecifico
- dolore post operatorio
ed altri di vario genere
Ma non è la sola applicazione dell’ ipnosi utile ad un fisioterapista.
Infatti un fisioterapista abile è in grado di usare alcuni strumenti classici dell’ ipnosi, come ad esempio l’uso dell’immaginazione guidata, per facilitare e accelerare il recupero di un gesto motorio compromesso e, già
compaiono alcune timide ricerche, in pazienti con lesioni midollari o cerebrovascolari dove la motricità volontaria è impedita dalla patologia.
D’altra parte si sa bene che per il cervello immaginare di fare un movimento equivale a compierlo.
Perché dunque non sfruttare queste strategie per ottimizzare tempi di recupero e facilitarne il processo.
Un fisioterapista molto abile può addirittura utilizzare questa strategia per gestire l’immagine motoria alterata di un amputato o addirittura sfruttare le capacità immaginative del paziente per richiamare alla memoria le sensazioni legate da un gesto o da un’azione ormai non più attivabile volontariamente in ossequio al principio di plasticità del sistema nervoso e di integrazione corticale degli stimoli.
In pratica le possibilità di applicazione dell’ ipnosi per un fisioterapista sono numerose e sono tutte relative alle sue capacità ed abilità professionali nonché alla sua fantasia ed alla sua versatilità.